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L’alleanza oggi: alleati, funzioni, struttura

 

ALLEATI – Oggi la Nato è composta da 29 alleati. La politica della “porta aperta” dell’Alleanza atlantica permette l’ingresso alle democrazie europee che vogliono diventarne membri, rispettando i requisiti per l’ingresso.

 

FUNZIONI – La Nato fornisce un collegamento essenziale tra l’Europa e il Nord America, sia a livello di sicurezza e difesa, che politico.

Sul piano politico la Nato promuove i valori democratici e abilita i membri a consultarsi e cooperare sui temi di sicurezza e difesa allo scopo di contrastare le minacce, acquisire la fiducia dei cittadini e, nel lungo periodo, prevenire i conflitti.

Sul piano militare l’Alleanza è impegnata nella risoluzione pacifica dei conflitti. Qualora gli sforzi diplomatici falliscano, essa ha il potere di avviare operazioni o in base al principio della difesa collettiva (art. 5) o grazie ad un mandato delle Nazioni Unite. Le missioni possono essere in collaborazione con altri paesi partner o con altre organizzazioni internazionali.

 

 

Nel 2010 l’Alleanza ha pubblicato il suo attuale Strategic Concept, che sottolinea l’insieme di valori, obiettivi e strategie per il decennio. Questo ha delineato tre obiettivi fondamentali per la Nato: difesa collettiva, gestione delle crisi e cooperazione per la sicurezza.

Le minacce alla sicurezza internazionale sono in continua evoluzione. Per questo motivo è essenziale che l’Alleanza si aggiorni continuamente: a tal fine risultano fondamentali i summit che periodicamente permettono agli Alleati di delineare la direzione strategica ed il processo decisionale della Nato.

Fino a questo momento gli incontri sono stati 28. I due recenti più importanti sono stati quello di Varsavia del luglio 2016 e di Bruxelles nel luglio del 2018.

Nel primo si sono evidenziati due pilastri: il rafforzamento della difesa e della deterrenza della Nato e la pianificazione della stabilità regionale oltre i suoi confini. Sono state rafforzate la difesa informatica e la presenza ad est. Si è inoltre deciso per una più netta attività di raccolta di informazioni a supporto della coalizione anti-Isis in Siria ed Iraq ed è stata ribadita la vicinanza all’Ucraina e la cooperazione con l’Unione Europea, a seguito della Brexit.

Nel secondo sono state 3 le principali tematiche affrontate: come nel precedente summit, il rafforzamento della deterrenza e la difesa dell’Alleanza ha avuto un ruolo primario, in secondo luogo l’intensificazione della lotta contro il terrorismo e infine una più equa ripartizione degli oneri tra i membri della NATO. Sono state prese decisioni per accrescere la prontezza delle forze NATO, modernizzando la struttura di comando militare e istituendo un centro per le cyber-operazioni. I leader dei paesi membri hanno confermato l’approccio alla Russia su due binari: difesa e dialogo. L’Alleanza ha lanciato una nuova missione di addestramento in Iraq, e offerto ulteriore supporto alla Giordania e alla Tunisia. Il governo di Skopje è stato invitato per i colloqui di adesione per diventare il trentesimo membro della NATO.

 

STRUTTURA – La struttura della Nato si divide in due grandi aree, quella politica e quella militare, a cui si aggiunge la figura del segretario generale.

 

 

Struttura politica — 1) Delegazioni: ogni Stato membro ha una delegazione permanente di natura politica all’interno del quartier generale di Bruxelles. Ogni delegazione è guidata da un “ambasciatore” che rappresenta il suo governo all’interno del processo di consultazione e legislativo dell’Alleanza. 2) Consiglio Nord Atlantico (Nac): Il Consiglio Nord Atlantico è il principale corpo politico e legislativo della Nato. Ogni Paese membro ha un seggio al suo interno. Il Nac si riunisce ogni settimana o qualsiasi volta ne sorga la necessità e lavora su diversi livelli. E’ mediato dal Segretario Generale che supporta i membri a raggiungere un accordo sulle questioni chiave. 3) Nuclear Planning Group: Il Gruppo di pianificazione nucleare ha le stesse funzioni del Consiglio Nord Atlantico sugli aspetti relative alle politiche nucleari dell’Alleanza. 4) Comitati Subordinati: La Nato ha una rete di comitati che hanno ha che fare con tutti gli aspetti e le attività che riguardano l’Alleanza, sia a livello tecnico e militare che politico. Al loro interno si riuniscono regolarmente rappresentanti ed esperti provenienti da ogni Stato membro.

Struttura militare — Quando le decisioni politiche comportano un intervento militare, gli attori chiave coinvolti sono: il comitato militare, composto dai capi della difesa degli Paesi alleati, dallo staff internazionale militare, dal corpo esecutivo del comitato militare e dalla struttura di comando militare composta dall’Allied Command Operations e dall’Allied Command Transformation. La Nato ha poche forze militari permanenti. Quando il Consiglio Nord Atlantico decide di lanciare un’operazione, i membri contribuiscono alla stessa impiegando forze militari su base volontaria, che rientrano nel proprio Paese al termine della missione. Il comitato militare della Nato è attualmente comandato dal generale ceco Petr Pavel.

Segretario generale — Il segretario generale è il responsabile civile della struttura. Egli è responsabile del processo di consultazione e legislativo all’interno dell’Alleanza e assicura l’implementazione e la messa in funzione delle decisioni. Il segretario generale è anche il portavoce della Nato e supervisiona lo staff internazionale dell’organizzazione che fornisce consigli, guida e supporto amministrativo alle delegazioni nazionali al quartier generale di Bruxelles. Attualmente il ruolo è ricoperto Jens Stoltenberg, leader del Partito laburista norvegese.

 

 

PARTNER – Oltre ai 29 Alleati, la NATO coopera e dialoga attivamente con oltre 40 Paesi Partner e con le principali organizzazioni internazionali. Di seguito, distinti per struttura e tipo di collaborazione.

Euro-Atlantic Partnership Council (EAPC)

Il Consiglio del partenariato euro-atlantico è un forum per il dialogo e di consultazione su temi politici e legati alla sicurezza degli alleati e dei loro partner. Formato da 50 nazioni dell’area euro-atlantica, tra cui i 29 alleati e 21 Paesi partner, il Consiglio fornisce una rete di collaborazioni tra stati membri e non, garantendo un insieme di relazioni bilaterali all’interno del programma di partenariato Partnership for Peace (PfP) . Gli incontri dell’EAPC sono organizzati su base mensile per gli ambasciatori; annuale per i ministri degli Esteri e della Difesa, ed occasionalmente sotto forma di summit.

 

 

Discorso a parte è quello con la Russia, che fa parte dell’EAPC ma con cui  la Nato ha stabilito uno specifico organismo di confronto permanente, il Nato-Russia Council, che sta continuando a lavorare pur nella situazione di altissima tensione con la Federazione russa. Organismi bilaterali simili esistono anche con Ucraina (Ukraine-Nato Council) e Georgia (Georgia-Nato Council).

 

NATO’s Mediterranean Dialogue

Le strette relazioni con i Paesi non-Nato circostanti il Mediterraneo, riflettono il punto di vista del’Alleanza riguardo la correlazione tra la sicurezza europea e la stabilità dell’area mediterranea. Il dialogo con tali Stati è una parte integrante della politica di adattamento della Nato nell’era post-Guerra Fredda, nonchè un componente essenziale della politica di apertura e cooperazione dell’Alleanza atlantica. I principali obiettivo del Dialogo Mediterraneo sono:

– Contribuire alla sicurezza e stabilità regionale;

– Migliorare la reciproca comprensione e conoscenza;

– Chiarire ogni preconcetto circa la Nato tra i paesi del Mediterraneo.

 

 

Istanbul Cooperation Initiative (ICI)

Avviata al summit di Istanbul nel giugno 2004, la cooperazione con i Paesi del Golfo ha lo scopo di contribuire a garantire e mantenere nel lungo termine la sicurezza regionale ed internazionale. A tale scopo la Nato mantiene attivo il dialogo con tali Stati, organizzando, talvolta, incontri bilaterali. L’iniziativa è basata sul principio di inclusività ed è aperta, pertanto, a tutti i paesi mediorientali interessati a temi di sicurezza comune, come il contrasto al terrorismo ed alla proliferazione delle armi di distruzione di massa.

 

Partner dal resto del mondo

In aggiunta alle partnership formali, la Nato coopera con una serie di paesi che non fanno parte delle strutture sopra elencate, cui spesso si fa riferimento con la dicitura “Partners across the globe“. La collaborazione con questi paesi si struttura in aree di reciproco interesse che includono principalmente una risposta comune alle nuove minacce alla sicurezza internazionale. Alcuni di questi partner contribuiscono attivamente alle operazioni dell’Alleanza, sia a livello militare che offrendo altro tipo di supporto.

 

 

Organizzazioni Internazionali

Oltre ai paesi partner la Nato coopera con un vasto range di organizzazioni internazionali, tra cui:

  • Nazioni Unite (ONU)
  • Unione Europea (UE)
  • Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE)