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NATO TRAINING MISSION (NTM-I)

Addestramento delle forze militari e di polizia in Iraq per rafforzare la stabilità regionale

Assistenza tecnica Peacebuilding

Il 20 marzo 2003 inizia la seconda Guerra del Golfo con l’invasione dell’Iraq da parte di una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti. L’obiettivo principale era la deposizione di Saddam Hussein, già da tempo inviso agli Stati Uniti per diversi motivi: timori su un suo “ipotetico” tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo appoggio al terrorismo islamista e l’oppressione dei cittadini iracheni da parte di una dittatura sanguinaria. Questo obiettivo fu raggiunto rapidamente: infatti, il 15 aprile 2003, tutte le principali città erano nelle mani della coalizione, e il 1° maggio furono concluse le operazioni militari. Tuttavia il conflitto si tramutò presto in una resistenza contro le truppe straniere, considerate invasori da molti gruppi armati arabi. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 22 maggio 2003 aveva approvato la Risoluzione n. 1483 con la quale sollecitava la Comunità Internazionale a contribuire alla stabilità ed alla sicurezza del Paese iracheno. In seguito, approvò la “NATO Training Mission (NTM-I)”, con l’obiettivo di addestrare le truppe governative irachene al fine di stabilizzare il Paese.

L’operazione “NTM-I” fu disposta in accordo alla ris. 1546 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e alla richiesta del governo provvisorio iracheno. L’obiettivo principale dell’op. “NTM-I” era di agevolare l’Iraq nel processo di democratizzazione e nel raggiungimento di uno stato di sicurezza efficace e durevole. Parallelamente all’iniziativa della “NTM-I”, la NATO e il governo iracheno stabilirono un sistema strutturato di cooperazione per sviluppare la partnership di lunga data tra l’Alleanza e l’Iraq. La NATO, inoltre, aiutò il governo iracheno a dotarsi di quelle competenze che garantiscono la sicurezza di cui ha bisogno il popolo iracheno. Nella pratica, la “NTM-I” si specializzò a livello strategico con l’addestramento di ufficiali. Facendo da mentore, consigliando, dando supporto logistico dentro e fuori la nazione, addestrando, e coordinando le consegne degli equipaggiamenti militari donati, la “NTM-I” ha dato un contributo tangibile per la ricostruzione di una leadership militare in Iraq, lo sviluppo del ministero della difesa irachena e per le sue forze di sicurezza (ISF).

È stata ritirata dall’Iraq il 31 dicembre 2011 quando il la missione è scaduta e non è stato possibile raggiungere un accordo sullo status giuridico delle truppe NATO operanti nel paese.

La Nato ha assistito le Forze di sicurezza irachene fornendo addestramento, consulenza e mentoraggio. I risultati ottenuti sono: circa 11.000 i poliziotti addestrati, circa 4.000 gli ufficiali qualificati presso vari istituti militari di formazione, 360 i sottufficiali che hanno superato il corso di categoria. Inoltre sono stati organizzati numerosi corsi di specializzazione al fine di creare una capacità autonoma degli iracheni in termini di pianificazione e condotta addestrativa. La “Ntm-I” ha raggiunto gli scopi prefissati: le Forze di sicurezza irachene sono ora in condizione di operare con autosufficienza e competenza.

Durata Missione:

07/08/04 – 31/12/11

Luogo:

Iraq

Tipologia:

Peacebuilding, Assistenza tecnica

Base legale:

Risoluzione 1546 del Consiglio di Sicurezza ONU

Paesi Partecipanti:

Paesi NATO: Stati Uniti (60 istruttori militari, una compagnia di sicurezza, più supporto aereo e logistico), Italia (8 ufficiali delle forze armate più Marina Militare fornisce consulenza alle forze navali irachene), Danimarca (10 istruttori e sette soldati delle forze di sicurezza), Olanda (10 uomini della Koninklijke Marechaussee e 15 istruttori militari), Inghilterra (11 istruttori), Turchia, Romania, Lituania, Estonia, Polonia, Portogallo, Bulgaria, Albania, Repubblica Ceca, Islanda, Slovacchia, Slovenia, Norvegia, Ungheria, Germania, Canada, Francia, Spagna. Paesi NON-NATO: Giappone, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Egitto, Ucraina.